Cercherò di raccontare la storia della “Bocciofila San Lazzaro”, dalla sua fondazione ai giorni nostri, i momenti significativi, il nostro passato e la nostra
tradizione.
In quei tempi, parliamo di tanti anni fa, il gioco delle bocce era molto diverso da quello attuale ed è impensabile paragonare gli attuali impianti sportivi con le bocciofile di allora che erano
frequentate in maggioranza da persone che dopo una dura giornata di lavoro trovava svago e divertimento in una
partita di bocce accompagnando il tutto con la bevuta di un paio di bottiglie di vino.
La Bocciofila San Lazzaro nasce nei primi anni del ‘900 nella zona del quartiere San Lazzaro in un terreno posto tra la Via Emilia Est e Via Pelusia dove oggi sorge l’Hotel Real Fini.
Era composta da otto campi da bocce in terra battuta, circondati da piante il cui scopo era di ombreggiare i campi e dare riparo ai giocatori dal caldo torrido del
sole estivo, in effetti allora l’attività
boccistica si svolgeva all’aperto solamente nei mesi estivi, quando non pioveva, vi ricordo che a quel tempo non esistevano ancora bocciodromi coperti.
In quegli anni per la Bocciofila San Lazzaro hanno giocato campioni come Guerra, Strucchi, Cavalieri detto “pireina” , Tinarelli, Schiavi Ercole, Magnani Rideo, Tinti Mario, Catellani Remo,
SandoniRomolo ed altri che purtroppo non ricordo, mentre i giovani emergenti erano Balugani Vincenzo, Sola Enzo, Morselli Maurizio, Roli Tonino.
Verso la fine degli anni 1960 la Bocciofila si sposta c/o il mitico Bocciodromo Armando situato nella periferia di Modena, quartiere Modena Est, era l’unico impianto ad avere ben 16 campi coperti, per quei tempi era una cosa impensabile poter giocare anche nei mesi invernali. In effetti per anni rimane l’unico impianto ad essere frequentato, indistintamente dalla società di appartenenza, dai bocciofili modenesi e non solo.
Bisogna riconoscere che la fortuna del bocciodromo Armando fu nell’assegnare la gestione dell’impianto al mitico Soli Loris il quale per anni riuscì ad organizzare gare ed eventi di ogni tipo.
Sono anni di grande prestigio per la B occiofila di San Lazzaro, divenuta poi SITAM, può contare un numero considerevole di giocatori da bocce, capitanati da un
organizzatore insuperabile Ernesto
Ruggerini.
I campioni di allora erano Biagini Filippo. Montorsi Mauro, Donini Bruno, Pedrini William etc. mentre i giovani emergenti erano Paradisi Marco, Xella Andrea e Magnani
William.
Alla fine degli anni ‘80 il Bocciodromo Armando chiude, la Società SITAM divenuta definitivamente Polisportiva Modena Est si trasferisce nel nuovo impianto inaugurato nel 1987 , situato nel cuore del
quartiere Modena Est, che comprende non solo il Settore Bocce bensì ogni attività sportiva e ricreativa.
Gli anni passano lentamente e il gioco delle bocce pian piano di trasforma, dal tradizionale puro svago al rango di sport a tutti gli effetti , dai campi di terra battuta all’aperto, all’avvento
d ei bocciodromi coperti agli attuali campi col fondo in materiale sintetico e bocce composte da materiali sempre più ricercati.
Mi sono imposto di non elencare i campioni dei giorni nostri, in quanto è sufficiente informarsi sui
vari siti di bocce per vedere le ultime vittorie, bensì ritengo più importante ringraziare coloro che negli anni hanno utilizzato il loro tempo libero ai fini dell’attività boccistica Ruggerini
Ernesto, Franciosi Romeo, Soli Loris, Garavaldi Gino, Donini Bruno, Pedrini William, Baracchi Ivan, Ansaloni Luigi, Pagliani Tiziano, Ferrari Emanuele (mi scuso se mi sono dimenticato qualche nome) e
voglio ricordare che per una società antica come la nostra gli anni non simboleggiano “anzianità” ma sono profondo motivo di orgoglio, ogni anno infatti rappresenta un passo di un cammino che vuole
testimoniare la memoria e il ricordo di tutti coloro che hanno voluto essere membri di questa famiglia sportiva.
La passione delle bocce esiste da sempre in particolare lungo la via Emilia
I nostri bis bis nonni giocavano con le bocce di legno nei cortili e nelle strade agli inizi del 1900
a metà secolo sorsero le prime bocciofile lungo la via Emilia a San Lazzaro dove ora c'è il Gran Hotel Fini sotto un filare di pioppi sorsero i primi campi in terra battuta interminabili sfide venivano accompagnate da innumerevoli bottiglie di lambrusco fra urla e sfotto.